7

Ritornano i Radici nel Cemento, a due anni da Fiesta!, il loro primo album live, la storica reggae band romana torna sulle scene con il singolo – video Movimento lento (un elogio della lentezza in levare) e con l’album 7. Il disco, pubblicato da RNC produzioni e distribuito da Goodfellas) sarà disponibile a partire dal prossimo 14 ottobre, mentre il video sarà lanciato il 7 (tanto per rimanere in tema con il titolo dell’album).
Difficile riassumere in poche righe la lunga vicenda artistica della band, che esordì nel 1993 con il nome di Roots In Concrete per poi scegliere nel 1995 quello di Radici nel Cemento.

Nel corso degli anni, il gruppo ha tenuto un numero impressionante di concerti in Italia e in Europa, collaborando con nomi storici della scena reggae giamaicana (da Laurel Aitken a Max Romeo, a Alton Ellis) e italiana (Bunna e Madaski degli Africa Unite e Roy Paci). Le loro canzoni pervase dal ritmo profondo e contagioso del reggae hanno puntato il dito contro le ingiustizie, raccontato l’amore spesso in chiave ironica, trasmettendo quella sensazione di unità e forza propria di chi crede che la musica non sia solo e soltanto moda o intrattenimento fine a se stesso. Spesso i Radici nel Cemento hanno inserito nei loro testi parole e atteggiamenti che appartengono alla cultura romana più popolare e autentica. Non a caso sono stati tra i primi a prendere posizione contro la deriva omofobica che ha macchiato la scena reggae giamaicana degli ultimi anni. Quella dei Radici nel Cemento è una storia, ormai lunga e importante, che è partita dal basso ( non a caso lo strumento fondamentale del reggae) e che continua su quel percorso. Questa è una band indipendente, libera e orgogliosa, che continua a gridare forte e a coinvolgere in maniera semplice, diretta e immediata il pubblico.
Nell’aprile del 2013 la band è tornata in studio per preparare il nuovo e atteso album. Comincia così un nuovo capitolo in quella che è ormai una lunga vicenda. Il risultato del lavoro in studio è “7”, album dal suono reggae pieno e coinvolgente. Lo stile e la personalità della band sono sempre più a fuoco, mentre le canzoni dell’album hanno tutto, dalla melodia, al ritmo, agli arrangiamenti, per colpire fin dal primo istante. Per molti aspetti 7 è il loro lavoro più maturo e completo, perfettamente in grado di ricevere sia il consenso di tutti quelli che sono stati al loro fianco per tutti questi anni e sia di quelli che si avvicineranno allo stile delle “Radici” per la prima volta.

Il titolo dell’album evidenzia che questo è il settimo capitolo della loro discografia ma al tempo stesso il 7 è un numero primo, un numero magico e inoltre sul palco la band è composta da sette elementi. Il cerchio è chiuso.
A cinque anni dal loro ultimo album di inediti ( Il Paese di Pulcinella), i Radici nel Cemento tornano finalmente con un disco con 14 pezzi originali, molto suonato, curato in ogni dettaglio con tematiche e stili che variano dal roots reggae (Movimento Lento, Libera, Soleluna) al rocksteady (Romareggaeroots), ska (Quello che io Cerco, Nina, La Skampagnata),calypso (Tuta e pigiama),e reggae militante (L’ acqua, La Guerra di Tore,Piazza Giuliani, Ya Basta!).

A Rastablanco, una delle due voci storiche della band si aggiunge in modo più consistente anche la voce di Giuliobass che oltre alle linee di basso contribuisce con 6 canzoni.

Alla riuscita dell’album hanno contribuito in maniera decisiva tanti amici musicisti della band, e un uso limitato ma sapiente dell’ elettronica. Inoltre vanno sottolineate le partecipazioni di Giulia Lenti, nota in ambiente reggae come Julia Kee, che ci regala una perla su Soleluna,
Ginko, veterano della Villa Ada Posse su Romareggaeroots e la storica voce della Banda Bassotti, Angelo Conti ,meglio noto come “Sigaro”, col suo breve ma intenso monologo su
 Ya Basta!.

Ed è solo l’inizio…

[ + ]